Correva il 1983, avevamo una panchina come sede e un po’ di posti barca sparsi qua e là dove oggi sorge il parco giochi sul lungolago di Ispra.
In un bel giorno d’estate si presenta una famigliola a chiedere informazioni, era Luciano con Ilva, Fabio aveva 5 anni e Veronica era ancora in fasce.
E’ iniziato tutto da lì, il lungo cammino di Luciano al CVI, durato 42 anni di presenza costante, continua, appassionata e sempre con un occhio di riguardo verso gli altri. Gli chiedevi una mano e lui ti dava un braccio, ti aiutava sempre, anche se non lo chiedevi, anche per la più insignificante delle cose.
Consigliere per tanti anni, vice presidente, revisore dei conti, uomo infaticabile e insostituibile nel trovarti una soluzione. La sua specialità erano le riparazioni, fossero gommoni, barche a vela, canoe, motori, lui c’era sempre e non si tirava mai indietro
Ho un ricordo straordinario di Luciano legato alla “Mazzarditi” del 1991, in una ventosissima giornata di luglio prese il via con la mitica “Stella Polare” in compagnia del suo socio e amico da una vita Gianni Bruna, quando la “Mazzarditi” quella vera la facevano tutte le barche sullo stesso percorso. Ebbene alle 21:30 circa tagliavano il traguardo, era ancora chiaro, ultimi in tempo reale, con quella piccola barca di 6 metri, incuranti del ventone che aveva soffiato molto forte per tutta la giornata e con imbarcazioni ben più grandi si erano dovute ritirare.
E Luciano, stanco ma soddisfatto della splendida giornata vissuta sul nostro incomparabile Lago Maggiore, si rammaricava perché essendo l’ultimo arrivato con ancora un po’ di luce non avrebbe potuto mettere la boa luminosa per gli arrivi notturni!
Poi le innumerevoli regate sociali col suo amatissimo Laser, che da quel giorno del lontano 1983 è rimasto al circolo per una vita, la sua vita.
Maledetta quell’estate del 2016 con quel mal di schiena che non voleva andare via. Poi le diagnosi, le operazioni, un anno di pausa completa, e poi la vita era ricominciata con quell’entusiasmo che solo Luciano ti sapeva trasmettere.
Ho visto poche persone amare ogni aspetto della vita come ha fatto Luciano.
E Rivò è stato il suo capolavoro, il suo buen retiro sulle prealpi biellesi che, assieme alle sue splendide nipoti, è stato un’iniezione di speranza e di fiducia.
Meno di due mesi fa mi aveva chiesto se potevo salire ancora per un weekend lassù, magari quando l’aria sarebbe diventata un po’ più tiepida…cioè adesso…e invece, “qualcuno” aveva altri piani….
Ringrazio la vita per avermi fatto conoscere una persona come Luciano, e con me lo ringrazia tutto il Circolo della Vela Ispra.
Max